Necessaria una riflessione sulla prostituzione, guardiamo agli altri Paesi all’interno dell’UE”
Dopo l’intervento del Coordinamento Civico sul degrado del quartiere Cesanella, è bene fare alcune doverose riflessioni sull’argomento.
Il “degrado generalizzato” di cui parlano i rappresentanti del movimento cittadino parte dalla “pietosa condizione in cui versano alcune vie cittadine”. Su questo punto bisogna affermare con onestà intellettuale che ci sono diverse criticità che, tra l’altro, non riguardano solo il quartiere Cesanella.
La verità, però, è che ogni singolo intervento di manutenzione o lavoro pubblico (si parla di rattoppi di buche, non di mastodontiche opere di urbanizzazione) sono spese in conto capitale. Secondo il patto di stabilità interno, diretta emanazione del Patto di Stabilità e Crescita dell’Unione Europea, non si possono usare risorse pubbliche per gli interventi in conto capitale se non si accantona, prima, la cifra dovuta per rispettare questo patto di stabilità. E la cifra da accantonare, per questo anno, vale parecchi milioni di Euro.
Abbiamo scelto di salvare dalla scure dei tagli del Governo e dalla spending review del Commissario Bondi il settore del “sociale”, senza tagliare un solo centesimo rispetto all’anno 2011: questo è stato un vero e proprio miracolo, che ovviamente ha un rovescio della medaglia in altri settori.
Basti pensare ai lavori pubblici, dove il portafoglio dell’Assessore Memè è stato letteralmente ridotto a zero a causa del folle meccanismo del Patto di Stabilità Interno spiegato sopra. Questo è il quadro completo per ciò che riguarda il tanto declamato “degrado generalizzato”, come se non fosse ben chiara la situazione che stiamo vivendo e che, a volte, rifiutiamo di accettare.
Per quanto riguarda la questione della prostituzione, mi sembra opportuno ricordare che l’Amministrazione è a favore dell’installazione di telecamere nelle zone “critiche” della città, per quanto riguarda il contrasto di questo fenomeno. Certo, non deve essere l’unico provvedimento ma anche in questo caso la visione del contesto non deve essere parziale e fuorviante. Vorrei soffermarmi, infatti, sulle ragazze che vengono sfruttate in tutto e per tutto in maniera vile e vigliacca da chi non esita, per un solo secondo, di approfittare illegalmente dei loro corpi per trarne profitto.
Ci sono tanti Paesi all’interno dell’Unione Europea dove queste situazioni sono state sconfitte legalizzando, di fatto, la prostituzione: questa non è una proposta, la sede non è quella opportuna, ma so bene che in questo Paese difficilmente si potrebbe arrivare a una situazione simile, a causa delle forti pressioni di diversi gruppi di interesse. In Germania, però, Paese che assumiamo come modello di civiltà, la prostituzione è legalizzata da tempo. Sarebbe importante quindi aprire una riflessione sulla condizione e sulla mercificazione di queste giovani donne, e non sbandierare soltanto “piani di controllo serali” che potrebbero essere sostituiti da pattuglie che sorveglino le situazioni di microcriminalità, vera piaga per il territorio in questi mesi.