Senigallia 17/01/2021 – Analisi della sconfitta elettorale alle amministrative, riorganizzazione del partito e preparazione per il prossimo Congresso. Il capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico fa il punto sulla “nuova vita” dem.
Come sono trascorsi i primi tre mesi dal “ribaltone” che dopo anni ha portato il centrosinistra e il Pd in minoranza?
“L’opposizione è molto diversa dal governo, per tanti aspetti, ma l’amore per la città resta immutato. Ogni idea è mossa dall’interesse pubblico e dal fatto che abbiamo a cuore la nostra bella cittadina. Come gruppi di opposizione (PD, Vola Senigallia, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia) abbiamo creato subito un ottimo clima per lavorare assieme, in sinergia, concordando le singole azioni al fine di essere più efficaci. Chiaro, ogni partito o lista ha le proprie proposte, che sono un valore aggiunto, ma il coordinamento e l’azione sinergica sono fondamentali se si vuole condurre un certo tipo di opposizione basata sui progetti e non sulle urla”.
Quali sono state le cause della sconfitta elettorale?
“Concordo con quanto scritto dal Partito nei giorni scorsi rivolgendosi ai propri iscritti, nonostante però si voglia tornare su alcuni argomenti non voglio in alcun modo parlare di nuovo delle primarie. La cittadinanza, comunque, ha percepito che, alla base delle ultime scelte, ci sia stato uno scambio tra figure apicali. Quindi, un discorso legato ai personalismi, la vera piaga della politica di oggi, come ha ricordato il Presidente Mattarella. A questo va aggiunta poi una campagna elettorale inedita per via del Covid, un ballottaggio complicato e purtroppo una parte importante della città che non ci ha votato, parlo delle frazioni, quelle che si sono sentite meno coinvolte nel secondo mandato dell’amministrazione precedente. Di certo esiste un tema legato all’ascolto, altrimenti i nostri elettori non avrebbero fatto altre scelte. Sta a noi adesso tornare con umiltà in mezzo alla gente, possibilmente non con arroganza o supponenza”.
In tutto questo quali sono le principali responsabilità del PD?
“Il Partito ha permesso alla città un salto in avanti, in questi 20 anni, i risultati sono sotto gli occhi di tutti e Senigallia è un’isola felice: si vive benissimo e tutti ce lo riconoscono. C’è però un passaggio che fa parte del ruolo di un partito, che purtroppo non è stato posto in essere: alla fine di un ciclo, c’è bisogno di formare una nuova classe dirigente per prendere le redini del governo cittadino in mano. Questo, ahimè, non è stato fatto né dal Partito né dall’Amministrazione uscente. Non c’è la responsabilità di un singolo, ma tutto questo non doveva succedere e bisognava lavorarci sin dall’inizio del secondo mandato, così come venne fatto in passato con il secondo mandato Angeloni. E’ stato uno degli aspetti che ha inciso nella sconfitta, a mio avviso, perché in città veniva percepito chiaramente”.
Le elezioni amministrative, sia prima della campagna elettorale che dopo, hanno provocato fratture e cambiamenti interni al Partito…
“E’ normale che di fronte ad una sconfitta senza precedenti ci siano degli scossoni, ci si senta smarriti. Nell’ultimo anno si sono susseguite diverse situazioni, adesso però è il momento di guardare avanti. Se si guarda indietro, è solo per non ricommettere gli stessi errori, tenendo a mente l’unico vero obiettivo, che è quello di fare una opposizione seria e di riproporci come credibili alla città alle prossime elezioni”.
In vista c’è il Congresso del Pd. Che obiettivi vi ponete?
“C’è bisogno di rimettere in fila le questioni e di riorganizzare l’assetto del partito, prima di tutto, con una campagna di tesseramento fatta di facce nuove, idee nuove, modalità nuove. Questo si aspettano i nostri elettori, perché si può lavorare benissimo come opposizione in consiglio comunale ma senza un partito forte dietro che sia da traino per tutto il centrosinistra e i movimenti civici diventa tutto più complicato. Per questo motivo auspico l’inizio di una stagione nuova, non basata più sui personalismi. Sul “noi” prima dell’ “io”. Sembra una banalità, ma non lo è, viste le vicissitudini passate”.
Che opposizione porterete avanti in Consiglio Comunale?
“Abbiamo come idea quella di alzare il livello dello scontro politico, portandolo sul merito delle proposte e non sul dibattito tipico dei social network, teso soltanto a delegittimare l’avversario in consiglio. D’altronde il ruolo ci impone di controllare e verificare che ogni azione posta in essere dall’amministrazione sia quella più giusta per la cittadinanza. Saremo propositivi e presenti, anche attraverso il dialogo e l’ascolto che purtroppo alla fine dello scorso mandato sono stati percepiti come mancanti, da parte di una fetta di elettorato. Per fare questo è necessario coinvolgere e far entrare nel dibattito le realtà associative, i sindacati, il tessuto sociale: d’altronde questa è una idea condivisa dal Partito e che penso possa essere una delle giuste molle per ripartire con umiltà”.
di Giulia Mancinelli – Viveresenigallia