No alla festa dell’Unità, il Pd contro il sindaco

Il Partito Democratico non potrà organizzare la festa a luglio nei giardini Morandi di Senigallia, a causa di altri eventi in Piazzale della Libertà. La decisione ha scatenato polemiche tra i rappresentanti locali e regionali del PD.

Il Partito Democratico non potrà organizzare la sua festa nel mese di luglio, un’iniziativa da anni proposta nei giardini Morandi, a due passi dalla stazione. Stavolta sarà diverso, la richiesta non è accoglibile vista la presenza, concomitante, di altri eventi in Piazzale della Libertà nello stesso periodo. Ciò creerebbe inoltre disagio al flusso pedonale ed al traffico veicolare vista la vicinanza con la Rotonda, uno dei luoghi più frequentati della città nel periodo estivo. Motivazioni che ai rappresentanti del Partito Democratico di Senigallia e del PD Federazione provinciale di Ancona proprio non vanno giù.

Contrarietà immediatamente manifestata anche dai vertici regionali del PD come si evince dalle parole di Chantal Bomprezzi. “Il doppio diniego da parte del sindaco di Senigallia, per l’occupazione del suolo pubblico in vista della festa dell’Unità regionale e provinciale e per l’evento sulla sicurezza del fiume Misa, non può essere ignorato – dice Chantal Bomprezzi Segretaria del PD Marche -. Serve una mobilitazione democratica”. Alla Bomprezzi fa eco Dario Romano che nella giornata di sabato aveva attaccato il sindaco Massimo Olivetti per la mancata concessione del suolo pubblico per l’evento a favore della messa in sicurezza del fiume. “Un sindaco che si arroga il diritto di interpretare le norme in questo modo è davvero preoccupante. La festa del Pd, proposta nello stesso luogo e nello stesso periodo come ogni anno, creerebbe problemi per via della concomitanza con altri eventi. Quindi cosa ci dice il sindaco del raduno delle Harley Davidson, proprio nei giorni delle elezioni europee? La realtà è che politicamente questo sindaco non ha nulla di moderato e civico, come ha fatto credere ai senigalliesi che lo hanno votato. Non staremo fermi e zitti, non di fronte a questi soprusi”.

Nicolo Scocchera