Wi-fi pubblico. Interrogazione al Sindaco in Consiglio

(da viveresenigallia.it) – Nel corso del Consiglio Comunale di mercoledì, il consigliere comunale della lista civica di centro sinistra ‘Vivi Senigallia’ Dario Romano ha presentato al Sindaco Maurizio Mangialardi un’interrogazione scritta a risposta orale in merito alla questione del wi-fi in centro a Senigallia.wireless

Il Consigliere Romano, premettendo “Internet dovrebbe essere riconosciuto come un diritto universale, del quale ogni cittadino dovrebbe potere godere gratuitamente e -continua nella sua interrogazione il consigliere- che il Comune di Senigallia è stato tra i primi comuni italiani a dotarsi di una rete wi-fi pubblica a disposizione di tutti i cittadini e turisti che ne facciano richiesta”, chiede al primo cittadino “a che punto è lo stato dell’arte per quanto riguarda il wi-fi pubblico e quali interventi sono stati fatti e sono previsti nel prossimo futuro”.

Un’interrogazione mirata del Consigliere Dario Romano che, ritenendo che “il centro storico della città dovrebbe essere considerato il fiore all’occhiello di Senigallia che l’estensione della rete wi-fi cittadina lungo tutto Corso 2 Giugno sarebbe un ulteriore valore aggiunto per il nostro centro storico”, interoga il Sindaco su un’eventuale ipotesi dell’Amministrazione ad “ampliare ulteriormente la rete wi-fi cittadina, comprendendo tutto il tragitto di Corso 2”.

A tal proposito quindi, il Sindaco Mangialardi ha fornito risposta nel corso del Consiglio Comunale, dichiarando: “nella progettualità, compatibilmente alle disponibilità finanziarie, rientra l’allargamento del wi-fi pubblico a Corso 2 Giugno, Piazza Saffi e i nuovi Giardini Catalani” perchè il wi-fi pubblico è un “segnale di partecipazione e democrazia, che va esteso anche sul piano territoriale”.

Tirocini formativi: ‘Si cambi la legge, offerta formativa ma anche diritto al lavoro’

(da viveresenigallia.it) – Dario Romano, consigliere comunale della lista civica di centro sinistra ‘Vivi Senigallia’, nel corso del Consiglio comunale di mercoledì 9 marzo ha voluto portare l’attenzione dell’agenda politica locale sulla ‘disoccupazione giovanile’ e più in generale sui ‘giovani’, considerata dallo stesso consigliere “una delle partite più importanti sul quale gioca il futuro del Paese”, presentando un ordine del giorno sui tirocini formativi approvato dall’Assise. tirocinio

“L’Amministrazione – sottolinea Dario Romano durante il proprio intervento in Consiglio -si impegna a chiamare tutti i soggetti, fossero essi pubblici o privati, ad una maggiore responsabilità nei confronti di quei ragazzi che poi andranno a comporre il nostro tessuto lavorativo tra qualche anno. Ciò significa che il tirocinio formativo deve essere considerato uno strumento di complemento all’ingresso nel mondo del lavoro per i giovani: un tassello che sia parte di un progetto organico e complesso, che al giorno d’oggi manca in Italia”.

“In effetti, se si guardano le azioni politiche poste in essere dal Governo, -continua il Consigliere di Vivi Senigallia- troviamo una certa pochezza di proposte e contenuti per quanto riguarda le politiche del lavoro per i giovani. Diventa quindi un’esigenza, quella di iniziare ad alzare la voce di fronte all’utilizzo distorto di uno strumento che, paradossalmente, dovrebbe favorire e agevolare l’introduzione al mondo del lavoro. Sia chiaro, al tirocinio formativo non è scritto da nessuna parte che debba seguire un’assunzione certa: basta leggersi il “pacchetto Treu” del 1997 per accorgersi di ciò. Difatti, le finalità del tirocinio sono prettamente formative, una sorta di assaggio di quello che sarà il mondo lavorativo che si dovrebbe affrontare di lì a breve”.

Pertanto “la disoccupazione giovanile va combattuta fortemente -conclude Dario Romano- ma noi giovani abbiamo il compito di mettere in difficoltà i nostri potenziali datori di lavoro. Come? Studiando, facendo esperienze e arricchendo il nostro bagaglio personale di conoscenze. Non dobbiamo permettere a nessuno di rubarci i nostri sogni, né tantomeno il nostro futuro”.

Trattamenti sanitari: sul registro delle dichiarazioni anticipate

(da viveresenigallia.it) – Mercoledì si è votato, in Consiglio Comunale, l’istituzione del registro per le dichiarazioni anticipate di volontà relative a trattamenti sanitari. Non si è trattato di una svolta epocale, come qualcuno ha scritto o detto, perché un Comune ha una piccola voce in capitolo su una tematica così delicata, e anche la valenza giuridica di un atto come questo è da considerarsi relativa e non assoluta.

E’ chiaro che, da un punto di vista legislativo, il Comune con questo registro non vuole in alcun modo sostituirsi al legislatore nazionale che, purtroppo, ancora non ha avuto il tempo o il coraggio di regolare la materia. Nondimeno, bisogna considerare l’approvazione di questa pratica (con 24 voti a favore e 1 contrario) come un segnale importante che viene dall’Amministrazione e da tutta la politica.

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La libertà di un singolo individuo passa anche attraverso questi piccoli traguardi, che si raggiungono grazie agli enormi sforzi di chi sostiene una causa. Con questa dichiarazione, infatti, c’è la possibilità (e non l’obbligo) di nominare un fiduciario che, in caso di sopravvenuta incapacità di intendere e di volere, si impegni a garantire lo scrupoloso rispetto delle proprie volontà. Inoltre, tra le disposizioni post mortem, c’è l’opportunità di autorizzare o meno la donazione degli organi per trapianti che potrebbero salvare la vita ad altre persone.

Il Comune di Senigallia, mercoledì, non ha deciso di dare lezioni di etica o di filosofia, che sarebbero fuori luogo in una sede politica di tali dimensioni: ha semplicemente offerto una opzione in più ai cittadini che ne faranno richiesta, visto che l’iscrizione al registro non è obbligatoria. Spero, chiaramente, che mai nessun collega, cittadino o amico debba trovarsi mai in una situazione per il quale si debba ricorrere all’uso di tale dichiarazione, però è necessario che in questo momento la politica si assuma delle responsabilità forti, nel pieno rispetto di tutti i cittadini.

Laddove il legislatore nazionale è in difetto, quindi, è giusto che tanti piccoli soggetti abbiano il coraggio di parlare di una materia così sensibile e delicata.

E’ doveroso, in una società civile e cosciente, che lo Stato non interferisca in alcun modo sulle libertà del singolo individuo. Questo significa, talvolta, rispettare delle volontà che di primo acchito possono apparire assurde, ingiustificate, istintive. Dietro, invece, spesso nascondono l’esigenza di essere rispettati come individui a 360°.

Ho votato coscientemente a favore dell’istituzione del registro, ma non mi vergogno di dire che non so cosa farei qualora mi trovassi in una situazione simile: l’ideologia è ben diversa dalla realtà dei fatti.

D’altro canto, va detto che lasciare un opzione in più alle persone non dovrebbe essere vista come una anormalità, ma come una grande conquista ed opportunità per tutta la Società ed i cittadini.

Gioventù o Competenze?

(da viveresenigallia.it) – In questi giorni di campagna elettorale il mio proposito è stato quello Onirica_Com_e_bella_la_mia_gioventudi ascoltare la “lobby” a cui appartengo, quella dei cosiddetti giovani. Il concetto di gioventù, nel tempo, ha preso delle pieghe sempre più oscure: si passa dai candidati di 18 anni ad improbabili 35enni, con entrambi che si professano giovani. Siccome la nozione è divenuta soggettiva, eviterei ad ogni candidato davvero giovane di sottolineare questo aspetto. Ritengo, personalmente, che la campagna elettorale di ogni candidato debba essere basata sulle competenze e sulle esperienze dello stesso, oltre che sulle idee.

In questo contesto, penso di poter dare un valido contributo, fatto di proposte ed opinioni. Penso, ad esempio, alle associazioni sportive di Senigallia: da giocatore di basket, vivo l’attività sportiva quotidianamente. Tali realtà hanno bisogno di essere consolidate e sostenute, poiché la funzione sociale dello sport è di importanza fondamentale per la crescita di un ragazzo. In questa ottica, essendo anche un appassionato sostenitore del calcio a 5, vedo quotidianamente la necessità di un’espansione di questa attività. Inoltre, pensando alla pallavolo, non possono non venire alla mente le centinaia di tesserate e tesserati che, ogni giorno, calcano le palestre –ahimè, ancora poche- di Senigallia. Penso ad una città che ha le potenzialità per coprire tutto il territorio comunale – in primis, le frazioni- con il WiFi gratuito. Se Senigallia vuole guardare al futuro, è qui che ha bisogno di scommettere: Internet non è più una sfida da vincere, ma un diritto di cui ogni cittadino dovrebbe godere (la Finlandia ha già tracciato il primo solco, in questa direzione). La stessa economia non può più prescindere dall’E-commerce, divenuto ormai parte integrante delle attività di un imprenditore.

Penso ad una cultura da diffondere, potenziando ulteriormente i già tanti servizi che offre la Biblioteca Antonelliana, fiore all’occhiello delle realtà regionali: l’apertura continuata (con possibilità di apertura serale) sarebbe un primo passo in questo senso, ovviamente da affiancare ad altre misure ed iniziative. Come, ad esempio, l’incentivo allo studio che dovrebbe essere garantito dall’Amministrazione agli studenti più meritevoli, a prescindere dal reddito che si dichiara al Fisco. A tale scopo, infatti, diverrebbe necessario porre poche regole ma chiare, in modo da evitare qualsiasi aggiramento delle stesse.

Penso che Senigallia non sia una città per vecchi ma che i giovani, allo stesso tempo, debbano darsi una mossa. Abbiamo bisogno di una città dinamica che viva anche di notte, nel rispetto più assoluto delle leggi, ma anche del divertimento. Senigallia non può e non deve accontentarsi della sola stagione estiva per garantire intrattenimento, socialità e convivialità ai ragazzi.