Senigallia, consiglio grande sul ponte Garibaldi, Romano: «Fatevi da parte se non volete assumervi responsabilità»

Il capogruppo dem a Senigallia: «il sindaco Olivetti e il presidente Acquaroli non vogliono le alternative al progetto su ponte Garibaldi»

SENIGALLIA – Dallo scaricabarile all’imposizione: il consiglio grande sul ponte Garibaldi non è stato ben visto dal centrosinistra che interviene per denunciare le modalità con cui il progetto viene calato sul centro storico senigalliese solo a cose fatte e senza un confronto preventivo. Tra i più critici c’è il capogruppo PD in consiglio comunale Dario Romano.

Per prima cosa, sottolinea come a quasi 10 realtà tra partiti, movimenti politici e associazioni sia stata negata la possibilità di parlare in aula dal presidente Massimo Bello: «Un consiglio grande fortemente limitato nella partecipazione, pagina nera per la nostra politica».

In secondo luogo, Romano evidenzia la «palese difficoltà» di regione e struttura commissariale che «hanno scaricato completamente ogni responsabilità politica del nuovo ponte Garibaldi sull’amministrazione comunale e sul sindaco Olivetti, il quale si è trasformato da sindaco liberale, civico e moderato in un aggressivo primo cittadino che invita i cittadini a presentare i progetti alternativi. I progetti alternativi li dovete presentare voi, chi governa e ha centinaia di migliaia di euro a disposizione per la progettazione».

Secondo il capogruppo Pd c’è la possibilità di un ponte diverso da quello progettato e in aula pure sono arrivate delle proposte che fanno anche fede sui riferimenti normativi dove non si spiega con precisione se un ponte sollevabile è consentito prima della fase emergenziale. «Nessuna deroga. Solo una interpretazione della norma che preveda il sollevamento dei martinetti prima di una eventuale piena. Su questo punto ho chiesto chiarimenti precisi al commissario Acquaroli e al vice commissario Babini, ma la risposta è sempre stata vaga e non puntuale».

Da qui la chiosa, che «nessuno si vuole prendere la responsabilità, pur essendo lautamente remunerato dai cittadini per farlo – afferma Romano -. Fare il presidente di regione e il sindaco senza assumersi alcuna responsabilità non ha nessun senso e a questo punto bisognerebbe farsi da parte, se non si è in grado di ottemperare al proprio ruolo, senza lasciare come “regalo” il ponte a brugola e nessun aumento della sicurezza».

Fonte: Centro Pagina

“Ponte, la soluzione c’era. Manca responsabilità”

Il capogruppo del PD Dario Romano, unico del Partito Democratico ammesso ad intervenire durante la seduta del Consiglio Grande di mercoledì dov’è stato illustrato dalla struttura commissariale il progetto di Ponte Garibaldi, è tornato sugli interventi negati ad alcune associazioni e politici come quello al vice presidente del consiglio regionale Maurizio Mangialardi: “Sono stati negati quasi 10 interventi tra partiti, movimenti politici e associazioni e, al di là di alcune ricostruzioni, è evidente il dato politico emerso – sottolinea Romano – siamo di fronte ad una Regione e ad una struttura commissariale che, in palese difficoltà, ha scaricato completamente ogni responsabilità politica del nuovo Ponte Garibaldi sull’amministrazione comunale e sul sindaco Olivetti, che ieri si è trasformato da sindaco liberale, civico e moderato in un aggressivo primo cittadino che invita i cittadini a presentare i progetti alternativi. Eh no, caro sindaco Olivetti e caro presidente Acquaroli: i progetti alternativi li dovete presentare voi, chi governa e ha centinaia di migliaia di euro a disposizione per la progettazione. Diverso è, invece, dire che non vi sono possibili soluzione alternative: l’architetto Bacchiocchi ha dimostrato, con parole efficaci e autorevolezza, come sia possibile installare un ponte coi martinetti rispettando la normativa. Nessuna deroga. Solo una interpretazione della norma che preveda il sollevamento dei martinetti prima di una eventuale piena. La soluzione c’era eccome, la realtà è che nessuno si vuole prendere la responsabilità, pur essendo lautamente remunerato dai cittadini per farlo (vero presidente Acquaroli? vero sindaco Olivetti?)”. Respinte dal presidente del consiglio comunale Massimo Bello, anche le richieste di politici della maggioranza, mentre è stato ammesso a parlare un rappresentate per ogni gruppo, per l’opposizione sono intervenuti la consigliere di Vola Senigallia Stefania Pagani, il consigliere di Diritti al Futuro Enrico Pergolesi, il consigliere di Vivi Senigallia Lorenzo Beccaceci e il capogruppo del Pd Dario Romano. L’unico a non intervenire è stato il consigliere di Amo Senigallia Gennaro Campanile.

Fonte: Il Resto del Carlino

Il nuovo ponte Garibaldi a Senigallia, l’opera che fa discutere

Dibattito acceso durante il Consiglio comunale grande sul progetto che cambierà faccia al centro cittadino, dopo l’alluvione del settembre 2022. 10.000 firme contrarie raccolte da Italia nostra

La sala dell’assise cittadina non riesce a contenere tutti. I cancelli indicano lo stop. Senigallia, palazzo comunale. In aula il Consiglio grande dedicato al nuovo ponte Garibaldi, che sostituirà quello storico, travolto dall’alluvione del settembre 2022.
Un progetto che prevede un ponte a S, a doppia corsia, spostato rispetto alla precedente collocazione. Inizio lavori in primavera, termine entro l’anno, intoppi permettendo, circa 5 milioni di euro il costo.
Nelle parole di Dario Romano, consigliere comunale Pd la principale contestazione: “Questo ponte non è accettato dalla popolazione, è totalmente disallineato”. La replica, di struttura commissariale e comune: la legge non consente ponti più bassi con possibilità di esser alzati, con dei martinetti, spiega il sindaco, Massimo Olivetti. Così, la strada appare tracciata, per il commissario e governatore, Francesco Acquaroli. Cìrca 10.000 le firme contrarie al ponte raccolte, come afferma Marco Lion di Italia Nostra. Il nuovo Garibaldi diventa “garanzia” per le altre opere più vetuste, sostiene il vice commissario Stefano Babini

Fonte: Rai News

Romano (PD): “Ecco come si fa il ponte degli Angeli con i martinetti”

Mentre l’amministrazione comunale guidata da Olivetti cerca di inserire nel dibattito continue armi di distrazioni di massa per non parlare del ponte Garibaldi, continuiamo a dare visibilità ad alcuni temi in vista del Consiglio Grande.

Sono stato in sopralluogo a Torino per vedere il Ponte Carpanini, un ponte coi martinetti costruito dopo l’alluvione del 2000 della Dora. In caso di piena, il ponte si può sollevare di 1,20-1,30 m circa. Non vi è stata la necessità di devastare la viabilità circostante, ovviamente, in quanto opera meno impattante. Un esempio di come si possano prevedere e realizzare alternative. Direte: “Ok, ma l’anno di costruzione è prima del decreto 2018 sul franco idraulico”. L’interpretazione letterale della norma, però, dice che non si può sollevare un ponte durante una piena. Se la piena ancora non c’è, infatti, e si vuole sollevare come precauzione, la norma non lo vieta. Chiederemo ad Acquaroli, Babini e Olivetti cosa ha detto il Ministero in merito e se mai gli è stata proposta questa soluzione. In questo modo si smonterà definitivamente la narrazione dell’unico ponte possibile.

Un altro ponte è possibile, ma non un ponte autostradale in pieno centro.
PS: poi si potrà parlare di altre visioni e prospettive che, per fortuna, non si limitano a portare più automobili, traffico e smog in centro storico, mentre il resto d’Europa va nella direzione esattamente opposta. Lì dovremo avere coraggio.

Vai al Reel  –>>

Dario Romano
Capogruppo PD

Romano (Pd): “Enormi contraddizioni tra Babini e Olivetti”

“Sul nuovo ponte Garibaldi facciamo sentire la voce di Senigallia”

SENIGALLIA – Dopo aver letto le parole di Babini sul progetto esecutivo del nuovo Ponte Garibaldi, ci troviamo di fronte ad una serie di contraddizioni impossibili da non rilevare. Il vice commissario afferma, infatti, che “è vietato utilizzare dispositivi meccanici per sollevare il ponte durante le piene”, pertanto “si sono semplicemente fatte le cose che si potevano fare”. Lo stesso Babini, però, non la pensava così, circa un anno fa, quando voleva utilizzare i martinetti (un dispositivo meccanico) per sollevare il Ponte degli Angeli. La soluzione dei martinetti, per quanto non ottimale, può garantire il rispetto delle norme, invece, se questi vengono alzati prima delle piene? Su questo non è mai stata data risposta, anche se dalle parole dell’anno scorso dello stesso Babini sembrerebbe di sì.

Leggiamo poi che il progetto esecutivo non è modificabile in alcun modo, mentre nemmeno 10 giorni fa lo stesso sindaco Olivetti dichiarava: “[…] il progetto esecutivo è l’unico che poi alla fine – che può essere sempre variato, il progetto esecutivo non è il progetto definitivo, non è il progetto conclusivo – quello che va a bando, è quello sulla base della quale dovrebbero essere eseguite le opere, quindi è un concetto che è molto più completo rispetto a quello che la prima bozza e poi il progetto finale, quindi siamo ancora in una fase in cui è possibile discutere”. Contraddizioni su contraddizioni, con nuovi rendering notturni -che accuratamente non fanno vedere come sarà la viabilità e l’impatto sul contesto urbano- e il gioco delle tre piste ciclabili (!) e un fantomatico giardino urbano. Per non parlare della viabilità, che in assenza di studio vede ogni giorno di più moltiplicare criticità e problemi che non sono stati affrontati e che avranno un importante impatto sulla mobilità pedonale, ciclistica e veicolare.

Ciliegina sulla torta, la data in cui verrà svolto il Consiglio Grande: mercoledì 5 febbraio alle 10.30. In questo modo si favorirà la minor partecipazione possibile, cosa d’altronde sempre voluta dalle amministrazioni regionale e comunale.
Sulla partecipazione registriamo una rigida applicazione dello Statuto, che non favorisce gli interventi dei cittadini singoli (ma solo per coloro che rappresentano associazioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali o portatrici di interessi diffusi nelle materie di riferimento), come avvenuto in passato.

Pertanto, chiedo a chiunque sia interessato, esclusivamente come cittadino e a titolo personale, di far pervenire la propria opinione sul ponte alla mia mail istituzionale, d.romano@comune.senigallia.an.it. Compatibilmente ai tempi di intervento, cercherò di fare una sintesi di questi contenuti durante il mio intervento nel Consiglio Grande.

Dario Romano
Capogruppo PD

Dario Romano: “Chiediamo un Consiglio Grande sul Ponte Garibaldi”

SENIGALLIA – Questa mattina presto sono stato in Comune per firmare, come primo proponente, la delibera di richiesta del Consiglio Grande su Ponte Garibaldi, richiesta dai gruppi PD, AVS, Vivi e Vola.
Chiediamo che vi sia un dibattito finalmente aperto alla cittadinanza, ai sindacati, alle associazioni di categoria e a chiunque sia interessato a questo importante argomento, nonostante i roboanti proclami del sindaco Olivetti che già dà per realizzato il nuovo ponte e l’abbattimento del Ponte degli Angeli (che furbescamente chiama ora Ponte 2 Giugno, ma che in realtà ha inaugurato lui stesso in pompa magna).
Il consiglio comunale che deciderà sul Consiglio Grande sarà il 9 gennaio. La delibera, per passare, necessita di almeno 17 voti favorevoli su 25, quindi anche del voto del Sindaco e della maggioranza. Vedremo, a questo punto, se chi governa intende farsi carico realmente della maggioranza dei cittadini senigalliesi.
*Capogruppo Partito Democratico – Senigallia

Dario Romano
Capogruppo PD

Romano (PD) sul bilancio: “Mistificazioni dalla silente maggioranza consiliare: bocciate tutte le nostre proposte”

Leggiamo, esterrefatti, il comunicato sul bilancio a firma dei soliti ignoti della ‘maggioranza consiliare’. Ignoti tanto nella firma quanto negli interventi in aula, dove silentemente invece premono il tasto verde su ogni pratica proposta dall’amministrazione.

La polemica e l’attacco, l’ennesimo, come se stessero ancora all’opposizione, fanno capire il grado di nervosismo che li accompagna. Infatti, ad eccezione di un emendamento, di cui conoscevamo la complessità tecnica (parliamo di quello sulla piscina delle Saline), il resto della documentazione ha ricevuto pareri favorevoli, dopo che in maniera impropria sono stati conferiti dei pareri contabili non favorevoli. Il tutto prontamente rivisto dalla segretaria e dagli uffici comunali, ma la silente ‘maggioranza consiliare’, impegnata ad avallare ogni nefandezza politica proposta, ovviamente omette questi particolari. Abbiamo tutta la documentazione in merito, quindi la maggioranza eviti di continuare questa sterile e ridicola polemica.

Nel merito, invece, sono state bocciate tutte le nostre proposte: quelle sul diritto alla casa, sulla riduzione delle imposte (addizionale irpef e imu), sulla creazione di un fondo comunale per sostenere l’acquisto di paratie, sacchi di sabbia etc., sulle agevolazioni nelle tariffe per le mense, sulle opere pubbliche. Tutto bocciato, sempre con una motivazione politica debole, fragile, dove le responsabilità non sono mai in capo a chi governa ma sempre a qualcun altro.

Continueremo a lavorare per proporre idee concrete e realizzabili, al di là delle sterili polemiche di chi governa da quattro anni e mezzo ma si comporta come se fosse ancora all’opposizione (di sé stessi in questo caso).

Dario Romano
Capogruppo PD

“Nuovo Ponte Garibaldi costerà oltre 4 milioni di euro ma senza alcuno studio sulla viabilità”

Dario Romano (Capogruppo PD): “Caos completo sulle strade”

n questi giorni, su richiesta puntuale, prendendo visione dei pareri dei diversi settori dell’amministrazione comunale coinvolti nella conferenza dei servizi sul nuovo Ponte Garibaldi, si iniziano a vedere con chiarezza alcuni aspetti non menzionati esplicitamente dal commissario Acquaroli e dal Sindaco Olivetti.

A partire dal costo dell’investimento, più di 4 milioni di euro, come confermato dagli uffici comunali.

Continuiamo poi con la completa assenza di programmazione del traffico, certificata dal parere della Polizia Locale, che afferma che “la progettazione del nuovo ponte e relative rampe non è stata preceduta da uno studio di viabilità sui flussi di traffico esteso alle aree circostanti […] Per le aree più esterne al ponte saranno probabilmente necessarie modifiche ulteriori alla circolazione”.

  • Le modifiche principali, ad ora proposte dagli uffici sotto forma di osservazioni, prevederebbero, nel tratto di Via Rossini e zone limitrofe:
  • allargamento della corsia adiacente al ponte ad almeno 3,50 m di carreggiata
  • senso unico di circolazione direzione monte-mare su Via Rossini
  • obbligo di svolta a destra in via Campo Boario all’intersezione con Via Rossini
  • senso unico in via Piave, da via Gorizia a via Montenero (con direzione ammessa da via Gorizia verso via Montenero)
  • senso unico di circolazione in via Gorizia, da Largo Boito a via Piave

 

Nel tratto Portici Ercolani, invece:

  • obbligo di svoltare a sinistra (verso via delle Caserme) in via Cavallotti all’intersezione con i Portici
  • senso unico mare-monte in via Portici da Via Cavallotti a Via delle Caserme
  • inversione del senso unico in via Testaferrata, da Piazza Garibaldi ai Portici
  • inversione del senso unico in via Armellini da via Pisacane a piazza Garibaldi e in piazza Garibaldi nel tratto palazzo ex Filanda
  • obbligo direzionale “diritto” per il traffico in uscita dalla rampa del ponte sui Portici

Da qui si desume la gimkana che dovranno fare pedoni, ciclisti, automobilisti per muoversi nei meandri del nuovo assetto viario. Un disastro che era stato ampiamente annunciato e che ora viene certificato dai documenti ufficiali. Chiediamo uno studio dettagliato di viabilità prima di ogni decisione definitiva sul ponte, è inconcepibile che non si sia pensato agli sviluppi della viabilità con un’opera così impattante.

Dario Romano
Capogruppo PD

Ponte Garibaldi, 8mila firme contro il progetto

A Senigallia, una petizione con 8mila firme si oppone alla costruzione del Ponte Garibaldi, criticando l’impatto sulla viabilità e la sicurezza della città. Il progetto definitivo è atteso entro ottobre, con la consegna prevista per giugno 2025.

A Senigallia, una petizione con 8mila firme si oppone alla costruzione del Ponte Garibaldi, criticando l’impatto sulla viabilità e la sicurezza della città. Il progetto definitivo è atteso entro ottobre, con la consegna prevista per giugno 2025.

Ponte Garibaldi, petizione da 8mila firme. “Per il Ponte Garibaldi non vi è un fattore estetico, ma anche di funzionalità e viabilità. È un errore colossale costruire un ponte che potrebbe andare bene per un’uscita autostradale. Dai disegni visti finora, infatti, i senigalliesi non hanno potuto vedere le rampe di accesso e di discesa, che saranno alte parecchi metri. Una ulteriore distesa di asfalto, un vero e proprio muro che ingesserà la viabilità, soprattutto sul lato di Via Rossini – spiega Dario Romano, capogruppo Pd – Ci potevano essere altre soluzioni messe in campo, e non è assolutamente vero che i senigalliesi si stanno abituando all’idea di questo ponte. Sono quasi 8000 le firme, infatti, della petizione contro la costruzione del nuovo Ponte Garibaldi. Forzare la mano su una soluzione simile, infatti, è un errore enorme, tenendo conto che ci sono anche il Ponte Portone, Ponte degli Angeli, Ponte della Statale e della Ferrovia che hanno gli stessi identici problemi. Non possiamo fare 4 ponti a brugola, bisogna risolvere il problema con una soluzione organica che tenga in piedi la sicurezza e la visibilità. Se blocchiamo la viabilità, blocchiamo la città”. I tempi previsti sono quelli di fine ottobre, per la consegna del progetto definitivo e giugno 2025, senza intoppi, per la consegna del ponte alla città.

Fonte Il resto del Carlino

Dario Romano: “Ora per i consiglieri Liverani e Da Ros resta solo la strada delle dimissioni”

Dario Romano: “Ora per i consiglieri Liverani e Da Ros resta solo la strada delle dimissioni”

SENIGALLIA – Siamo venuti a conoscenza delle motivazioni della sentenza d’appello che condanna i consiglieri Da Ros e Liverani per diffamazione nei confronti della ex militante della Lega, Michela Silvestrini. Tra l’altro, come dichiarato dall’avvocato della persona offesa, sono stati anche pignorati i gettoni di presenza degli stessi consiglieri per risarcire la vittima. Si tratta di una vicenda estremamente delicata e, in attesa dell’eventuale terzo grado, non possiamo che sottolineare la gravità che una tale sentenza assumerebbe se fosse confermata. Lasciamo, come è giusto che sia, che la giustizia segua il suo corso e gli organi preposti facciano piena luce sui fatti. Alla vittima va la nostra piena solidarietà per quanto avvenuto.

Tuttavia, il dato politico è già fin troppo chiaro. La vicenda, citando le motivazioni della sentenza, è tutta politica, in quanto i due consiglieri hanno “voluto screditare la Silvestrini anche alla luce dei loro pregressi rapporti politici”. La condanna in appello rappresenta un colpo pesante alla credibilità di Fratelli d’Italia e dell’intera maggioranza, che continua a dimostrare imbarazzi a ripetizione. In un’amministrazione già segnata da gaffes clamorose, come quelle del vicesindaco Pizzi sul Covid, delle luci di Natale all’interno dell’alveo del Misa o dello stesso consigliere Liverani -con le infelici battute sul ddl Zan e quella sull’acqua e sul vino post allerta meteo-, appare evidente che questa condanna mina ulteriormente la capacità di governo della destra asfaltatrice. Diventa, così, ancora più assurdo, leggere la richiesta di dimissioni, da parte di Liverani, del consigliere Piazzai, cui va la mia piena stima e solidarietà per un attacco politico violento e sconclusionato.

Chiediamo pertanto un gesto di responsabilità -il primo da 4 anni a oggi- da parte dei consiglieri coinvolti: le dimissioni. Non possiamo permettere che Senigallia continui a essere guidata da figure che imbarazzano la città e la sua storia.

Siamo convinti che i cittadini meritino una rappresentanza seria e competente, e non chi persevera in atteggiamenti inaccettabili. Il sindaco Olivetti ha il dovere di fare chiarezza – visto che ha delegato lo stesso Liverani al cerimoniale – e, se davvero ha a cuore la trasparenza e l’integrità della politica cittadina, non può più nascondersi dietro frasi di circostanza. Senigallia merita decisamente di meglio.

*Capogruppo Partito Democratico – Senigallia