“Bilancio vuoto nel merito e forzato nel percorso istituzionale. Così non si va da nessuna parte, Senigallia rischia l’isolamento”
Si sono appena concluse le commissioni di “approfondimento” sul bilancio. Speravamo di incidere sviscerando i numeri, giorno dopo giorno. Un percorso del genere ha bisogno di almeno 5-6 giorni di commissioni. Il Presidente Bello, ancora non si capiscono i motivi, ha forzato la mano, come tra l’altro segnalato anche dal Presidente di Commissione Campanile, convocando lui stesso (senza averne competenza e senza presupposti di regolamento) le commissioni. Da svolgersi in due giorni, mattina pomeriggio e sera. Un atteggiamento, nel rispetto dei regolamenti, ai limiti della legittimità, ma questo sarà oggetto di un percorso separato tutto da verificare.
Nel merito, invece, si può vedere come questo bilancio sia sostanzialmente vuoto e preveda numeri e investimenti già previsti dalla passata amministrazione. Non che ci fosse da aspettarsi una rivoluzione, però non c’è praticamente nulla di quanto promesso. Non c’è nessuna riduzione della TARI, in attesa del decreto che arriverà da Roma. Non si procederà nemmeno con i ristori richiesti da imprese e associazioni di categoria, come è stato fatto a Pesaro e ad Ancona. Nulla su opere pubbliche, vedi il ritorno al doppio senso del Ciarnin, promessa sul quale si è battuto molto in campagna elettorale. Si è tolto dal piano dei lavori per quest’anno, invece, il rifacimento di Piazza Simoncelli: un errore grave e un’assenza di visione/programmazione del centro storico.
Necessario che si parli in modo serio della macchina comunale, poi: togliere la previsione dei dirigenti è una scelta programmatica scriteriata, un comune di quasi 50.000 abitanti e con 300 dipendenti ha necessità di dotarsi di un coordinamento dirigenziale. Questo non deve escludere in alcun modo la necessità di assunzioni, ma la farraginosità vista nel percorso di Bilancio è figlia anche dell’assenza di un dirigente preposto. Non bisogna cedere al populismo del piccolo risparmio, perché poi quelle cifre risparmiate nel breve periodo possono diventare problemi in futuro e tradursi in una paralisi dell’attività amministrativa. Altri comuni che hanno scelto questa soluzione sono immediatamente tornati indietro. Faccio appello al Sindaco e assessore al Personale per fermare questo percorso, prima che sia troppo tardi.
Durante la sessione di bilancio, comunque, presenteremo le nostre proposte e i nostri emendamenti per migliorare questa manovra nata male, perché tutti abbiamo a cuore le sorti della nostra città.